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Tea

Appena nata, con il suo  chilo e due, Tea era la più piccola della nostra grande famiglia, forse la più piccola di sempre. Ma la sua storia già dopo pochi giorni di vita, poteva riempire un libro lunghissimo. Per farla breve, la sua storia probabilmente non avrebbe dovuto neanche cominciare. I medici erano in dubbio sulla sua presenza fin dall'inizio. Mentre la sua gemellina già si vedeva sguazzare nelle prime settimane di gravidanza, lei era ancora un puntino incerto, si sentiva un battito ma non si vedeva niente.

Qualche settimana dopo, invece, eccola lì che cominciava la sua vita pazzerella, insomma c'erano due bimbe, non una sola. Già dentro la pancia non ci ha lasciato molto tranquilli, cresceva pochino e si capiva che c'era qualcosa di strano. Sono stati momenti difficili, ma alla fine quel piccolo pesciolino testardo ce l'ha fatta e a 34 settimana, insieme alla sorellina è venuta al mondo. Appena nata abbiamo scoperto che quei segnali di anomalie emersi dalle ecografie non erano molto accurati, di problemini ce ne erano molti, alcuni seri, ma per fortuna non da metterla a rischio di vita e non da compromettere le sue facolta cognitive.

La dottoressa che spiegò tutto al papà disse che aveva tanti “piccoli” problemini. Tea è nata infatti con varie malformazioni riconducibili alla VACTERL. L'atresia esofagea di tipo C è stata operata subito al Bambin Gesù di Roma, dove abbiamo passato buona parte del suo primo anno di vita. Oltre all'esofago anche i suoi reni, anzi il suo rene, non era messo benissimo e, in seguito abbiamo scoperto che non aveva una vera e propria vescica, caso piuttosto raro. Insomma, i problemini, ogni volta che si faceva qualche esame continuavano ad aumentare.

Ma al tempo stesso aumentava la nostra curiosità e il nostro innamoramento per questa creatura dagli occhi aperti e pungenti fin da quando era ancora un minuscolo topolino. La sua energia ha colpito tutti e  ha dato a lei e a noi la forza di affrontare l'impensabile. Non dimenticheremo mai il suo primo gesto rivolto al mondo: il suo UNICO pollice, quello destro, alzato facendo segno che andava tutto bene faceva capolino dall'oblò dell'incubatrice con cui l'hanno portata via dalla sala parto verso l'ospedale in cui sarebbe stata operata. A poco più di un'ora di vita, con il respiro affannoso di una ranocchia congestionata e intubata, guardava attenta fuori dal suo finestrino il mondo e faceva segno che stava era tutto ok, di non preoccuparsi che lei tornava subito e in gran forma. E così è stato, grazie alla sua forza, alla nostra pazienza, all'amore di tante persone che ci sono state vicine e alla professionalità eccezionale dei medici che abbiamo incontrato.

Anche se la strada è ancora lunghissima per lei e per noi, adesso sappiamo che questo mondo non poeteva continuare a girare senza la piccola incredibile Tea!