Una precisazione rispetto al servizio su Italia Uno de “Le Iene”
Ieri sera, domenica 17 dicembre, è andato in onda su Italia Uno un servizio del programma televisivo de “Le Iene” riguardante la correlazione fra glifosato e malformazioni alla nascita.
Nella famiglia francese che è stata intervistata c’è Theò, un bambino nato con atresia esofagea, malformazioni alla laringe (non specificate) e tracheotomia, i cui medici hanno riscontrato una correlazione fra le sue malformazioni e l’utilizzo di glifosato (un “erbicida totale – diserbante”, largamente utilizzato in agricoltura) da parte di sua madre, mentre era incinta.
Come Associazione, vogliamo innanzitutto esprimere la nostra vicinanza alla famiglia, di cui conosciamo bene il dolore e la preoccupazione.
Questo servizio ha però fatto nascere qualche riflessione, e di seguito cercheremo di analizzarne il contenuto.
Theò è il primo bambino a cui è stata ipotizzata una correlazione tra le malformazioni con cui è nato e il contatto con il glifosato: il servizio infatti parla dell’uso del glifosato, non della patologia atresia esofagea in sé.
Dobbiamo fare una premessa: all’interno del servizio si dichiara che i genitori hanno fatto causa all’industria (multinazionale) produttrice del diserbante che la madre di Theò ha utilizzato durante la gravidanza, e per la loro parte sono stati prodotti dei documenti che affermano la correlazione fra le varie malformazioni del piccolo Theo (tra cui l’atresia esofagea, che all’inizio del servizio, circa a 21”, è descritta non correttamente dalla madre come “[…] vuol dire che i polmoni e lo stomaco comunicano”) e l’utilizzo del glifosato, ma ciò NON SIGNIFICA assolutamente che la causa dell’atresia esofagea sia da imputare con certezza all’utilizzo di glifosato nelle coltivazioni.
Come Associazione che fra i suoi obiettivi promuove e crede unicamente nella ricerca scientifica, ci risulta che AD OGGI NON ESISTONO STUDI SCIENTIFICI CHE COMPROVINO LA CORRELAZIONE FRA FATTORI AMBIENTALI E ATRESIA ESOFAGEA; restano da verificare altre cause. L’inquinamento atmosferico dato da pesticidi, industrie e quant’altro causa molti problemi, ma non abbiamo PROVE CONCRETE di quanto affermato nel servizio (quantomeno quelle riguardanti l’atresia esofagea).
Ci discostiamo soprattutto da una tipologia di informazione giornalistica che “butta una bomba” senza entrare relativamente nello specifico; è vero, i documenti della famiglia devono per ora essere protetti perché il processo si deve ancora fare, ed è proprio per questo che possiamo tranquillamente affermare quanto segue: ci sarà un processo, tutte le prove (tra cui i documenti medici in cui si attesta la correlazione fra malformazioni e uso di glifosato) saranno analizzate e uscirà una sentenza.
Preso atto della sentenza, almeno per quanto riguarda l’atresia esofagea, ci dovranno essere studi su larga scala (in sé complicati dal fatto che parliamo di una malattia rara) che comproveranno o meno quanto deciso dai magistrati, che NON POSSONO FARE RICERCA ma appoggiarsi solo a un team di esperti che analizzerà le prove mediche in loro possesso.
Ricordiamoci che LA RICERCA SCIENTIFICA NON LA FANNO Né I TRIBUNALI Né LE SENTENZE, e gli allarmismi alimentati da un giornalismo “urlato” e poco verificato possono solo indebolire l’unica vera arma che abbiamo al nostro fianco, LA RICERCA.
Il Consiglio di F.AT.E.
(CLICCA QUI per il link al servizio completo)
risposta corretta e cauta. c’è da dire però come citate voi, che vi affidare solo ad un team di esperti mentre, sarebbe molto utile ed efficace, se l’associazione potesse iniziare un percorso per rientrare nei canali ufficiali delle donazioni per la ricerca, e per usufruire del 5per mille che porterebbe utili sovvenzioni da destinare alla ricerca. mi preme dirvelo per stimolarvi a pensare ad un futuro oramai prossimo in quanto negli ultimi anni i casi di ardesia registrati nel mondo sono notevolmente aumentati.
una vostra presente e futura sostenitrice.